“… cos’è la durata.” Questo progetto di ricerca musicale si pone come strumento di indagine su concetti di durata nelle più ampie e trasversali connotazioni: dalla semplicità del significato del termine durata in forma di parametro, fino alla complessità opposta quando, accostata a parole di solo senso, come silenzio, anche la durata smette di significare ed allude a predisposizioni percettive, attive al solo livello fisico. Una ricerca musicale che si dispone a tela di ragno nella relazione tra gli strumenti acustici (tradizionali e aumentati), l’interprete (messo in condizione di ascolto privilegiato) e l’opera musicale (quale momento iniziale, attimo in cortocircuito di attività creativa e contemplativa). Il “canto alla durata” si distribuisce in forma di luogo, suono-tempio dell’osservazione, dell’esperienza e della contemplazione:
Strappotempo della durata! Mi stai avvolgendo in un descrivibile spazio. Ed il descrivere genera ad esso conseguente altrospazio.
Note di Programma
[2021, Accademia Santa Cecilia, Auditorium Parco della Musica, Roma]
Il Gedicht an die Dauer di Peter Handke fu uno dei volumi inviati da Giorgio Netti nell’inverno 2018, all’inizio dei miei due anni di permanenza in Sardegna.
Il testo si apre con
… die Dauer drängt zum Gedich. Will mich befrangen mit einem Gedicht, mich erinnern mit einem Gedicht, behaupten und bewahren mit einem Gedicht, was die Dauer ist.
che nell’imprecisa traduzione Einaudi è:
la durata induce alla poesia. Voglio interrogarmi con un canto, voglio ricordare con un canto, dire e affidare a un canto cos’è la durata.
Qual è la durata di una fotografia. Quella del tempo di posa? Quello della composizione dell’immagine? La durata di una fotografia è nel tempo di osservazione?
Un film per il cinema compie la sua durata allo scadere dell’ultimo fotogramma? Oppure, qualora la struttura filmica obblighi a visioni ridotte, ripetitive, nel tempo consumato di necessaria ri-visione, qual è il suo particolare senso di durata?
Quel senso di durata, cos’era? Era un periodo di tempo? Qualcosa di misurabile? Una certezza? No, la durata era una sensazione…
La sensazione della durata in musica è un complesso orizzonte nel quale vedere i due estremi così rappresentati: da un lato la durata come parametro, parametro sonoro, parametro musicale, parametro compositivo; nell’altro la durata come sensazione della forma compositiva, l’attività di ascolto che produce forma nel tempo e nello spazio. Tra questi estremi, si dipana un labirinto di possibili esperienze fisiche, allucinazioni, di nuovo sensazioni che non necessariamente conducono all’uscita ma piuttosto al cammino immobile, quello di tensione mentale ed emotiva, di soggettivazione della semplice durata.
Progetto CAD
Il percorso di studio in Accademia aveva lo scopo di principale di testare la messa in scena complessa che avevo progettato per il canto. La consapevolezza dell’assenza di un impianto produttivo in grado di sostenere economicamente un progetto di ricerca musicale così complesso e costoso mi ha portato a sfruttare il più possibile le risorse disponibili.
Agli esiti del luogo in cui è nato, il progetto CAD è ora indicizzato nelle seguenti fasi, non tutte al momento compiute. Al termine della ricerca così organizzata il canto potrà tornare in sala da concerto.
Sei studi di Agamotto sul tempo
Tre Studi Tecnici
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Tre Studi Espressivi
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