Pensare Tetraedrico Oggi

Nella nostra anima c’è
una incrinatura che, se sfiorata,
risuona come un vaso prezioso
riemerso dalle profondità della terra

Ho desiderato, e a lungo provato, di trovarmi nella circostanza di una ricerca scientifica, istituzionalizzata. Mi sono portato in sala anecoica1. Ho ripetutamente ed inutilmente cercato il supporto di un’istituzione2. Ho fallito l’approccio ad un finanziamento europeo3. Ho cercato continuamente qualcosa che potesse sollevare lo stato dell’arte della ricerca dal livello domestico in cui è nata ad un livello scientifico, istituzionalizzato. Ero convinto che per parlare di temi come lo spazio sonoro, l’ascolto e la produzione di strumenti in grado di manipolarli, si dovesse necessariamente passare per un percorso di divulgazione scientifica riconosciuta. In quel modo, certificandomi, mi sarei sentito parte di una comunità. Ho osservato i miei continui fallimenti, motivandoli, laddove mi è stato possibile capire. Ho compreso una verità del mio tempo contemporaneo, delle istituzioni e del mondo accademico-scientifico, sulla quale proverò a scrivere più accuratamente altrove.

  1. IRCAM, 2018. Con l’aiuto e la presenza fondamentale di Marco Matteo Markidis, amico, compositore, ricercatore indipendente, ho passato una settimana nel centro parigino occupando la sala anecoica, ospite di Josè Fernandez Rodriguez, allora ricercatore IRCAM. Il viaggio e l’alloggio furono auto-sostenuti, auto-prodotti, allo scopo di testare e rilevare dati sugli altoparlanti S.T.ONE e il neonato S.T.ON3L (nato la notte prima di partire, dopo una lunga gestazione). 

  2. Dottorati e residenze, una decina tra il 2016 e il 2019. 

  3. Nel 2018 attraverso un bando di LazioInnova è nata Spherical Technologies SRLS, con lo scopo di produrre commercialmente le ricerche sui dispositivi sferici di ripresa e diffusione fino ad allora sviluppati. Ma l’imprenditore che è in me è un incapace totale ed il progetto non ha portato altro che spese aggiuntive sotto il capitolo costi di istituzionalizzazione, perdendo quindi l’accesso ai fondi per lo sviluppo. 

sala da concerto

Ad un certo punto ho iniziato ad osservare quello che avevo fatto nel contesto in cui tutto è nato, la sala da concerto. Il contesto, la circostanza, alla luce di questo nuovo sguardo, è passato da essere sfondo, distante e sbiadito, a superficie, piano complesso su cui ho disegnato i miei poli e i miei zeri. Mi sono visto filtro di una struttura sonora che si staglia lungo la storia della scuola elettroacustica romana, mi sono reso conto che il luogo non poteva che essere quello, una sala da concerto e non un’istituzione in grado di dialogare, e quindi comprendere e parlare, la mia stessa lingua. E non perché non lo volessi, ma perché ho riconosciuto che, nella storia di cui mi sono visto parte, questo non è mai accaduto, questo luogo non c’è mai stato. Un luogo dove tutto è cresciuto senza alcun tipo di supporto, fatta esclusione del sostegno diretto di qualche caro amico che finirà, in un modo o nell’altro, tra queste pagine.

percorso storico

L’uomo che più di tutti avrebbe sorriso alle evoluzioni delle mie stravaganti idee sullo spazio sonoro sarebbe stato Piero Schiavoni. Avrebbe sorriso, consapevole di esserne stato la causa.