todo es según el color del cristal con que se mira1

Nel percepire il mondo in cui siamo, la tecnologia riveste il ruolo di lente, che mentre focalizza e ne permette la discretizzazione -utile alla sua comprensione-, allo stesso tempo interferisce con esso deformandolo. Lo strumento musicale è la tecnologia del musicista e gli oggetti del mondo -utilizzati con la tecnica- sono lo strumento archetipico del percussionista, il mondo stesso, per il solo motivo di esistere come strumento, modifica dunque la percezione di sé, configurando questo rapporto di strumento-filtro come retroattivo.
In breve, sono un percussionista in feedback.

Batterista percussionista, informatico, insegnante. Nel corso delle esperienze musicali performative e didattiche che vivo subisco l’influsso di mondi apparentemente distanti, uniti da un comune percorso di ricerca e restituzione continuo, radicato nelle tradizioni popolari e permeabile alle tecnologie, intese come ragionamento sull’arte. Musica nuova, acustica, elettronica, improvvisazione, composizione collettiva sono le coordinate che formano il mondo sonoro in cui mi aggiro e che condivido con le persone con cui studio, suono ed insegno. Dal 2021 sono parte del Laboratorio ElettroAcustico Permanente, dove nascono le idee e le sperimentazioni con gli strumenti a percussione che spesso affluiscono nel mondo di Lazzaro e negli altri progetti che curo. Nell’universo del LEAP ho la possibilità di sviluppare prassi esecutive su strumenti nuovi, come Tempo, il timpano elettromagnetico ideato da Giuseppe Silvi; o sulle sculture sonore di Fabio Giorgi Alberti e Pablo Barreiro. Queste ricerche su timbri e risonanze mi hanno portato all’utilizzo di strumenti personalizzati per la didattica della musica d’insieme, nei laboratori per bambini e ragazzi in età scolare e pre-scolare che conduco, da solo e con Leonardo Zaccone. Altre confederazioni di strumenti musicali con origini lontane vengono utilizzate nel gruppo di sperimentazione di danza e musica con Renato Ferreira, Marta Sponzilli e Claudia Pelliccia. La ricerca strumentale si alimenta con lo studio e la messa in scena del repertorio solistico acustico ed elettroacustico per percussioni, tra cui The King of Denmark (1964, Morton Feldman), Mobile Locale (1991, Michelangelo Lupone), Libra (1991, Mauro Cardi), Ripercussioni (2015, Giuseppe Silvi).